Stellantis, Uilm: "Solo fumo negli occhi, sarà un anno drammatico"

automotive gio 19 dicembre 2024

Altri Comuni “Il piano Italia annunciato? Un anestetico”

Lavoro ed Economia di La Redazione
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Sevel ©Vastoweb
Sevel ©Vastoweb

ATESSA. “Il piano Italia annunciato? Un anestetico”. Non è per niente soddisfatta la Uilm, per voce del segretario generale Rocco Palombella, degli esiti del tavolo di martedì al Mimit dinanzi i vertici Stellantis e i ministri Adolfo Urso (Imprese e made in Italy), a Marina Calderone Lavoro), Giancarlo Giorgetti (Economia e finanze).

“Non abbiamo ricevuto alcuna certezza – rimarca Palombella – mentre lo stabilimento ex Sevel ha già un suo mercato e fa già i suoi volumi, nonostante i 1.500 dipendenti in cassa integrazione, e per fortuna che ci sono Sevel col Ducato e Pomigliano con la Panda, annunciare una elettrificazione su un settore così delicato come quello dei veicoli commerciali che hanno bisogno di determinate performance come distanze da percorrere e tempi e modi di ricarica, non ci consegna alcuna rassicurazione e non ci rasserena per niente. La preoccupazione resta.

Governo e Stellantis hanno preso tempo, con l’azienda che rimanda a progetti concretizzabili solo tra qualche anno e senza un amministratore delegato che si assuma la responsabilità, e il Governo che ha tolto i 4,6 miliardi del fondo per l’automotive rimandando al calderone Europa la decisione di finanziare il comparto, ancora una volta, senza alcuna garanzia.

L’unica certezza che potevano consegnarci martedì – aggiunge Palombella – era sulla giga factory di Termoli su cui, però, nessuno ha detto nulla”. “Quello che è certo – conclude il segretario generale della Uilm – è invece che dal 1° gennaio scatteranno le multe per le aziende che superano i limiti di emissioni. E questo è un fatto. Anche parlando nello specifico non c’è contezza sull’innovazione e sulla ricerca negli stabilimenti e 2miliardi di euro semmai possono servire per una sola reindustrializzazione, non per l’intero comparto. Chiederemo quindi un nuovo incontro nel dettaglio con Stellantis, per discutere, stabilimento per stabilimento, cosa ci riserva il futuro. Basta parole, vogliamo i fatti”.

“Sarà un 2025 lacrime e sangue – ha esordito di fronte l’assemblea dei delegati il segretario di Uilm Abruzzo, Nicola Manzi, accompagnato dal segretario Uil Abruzzo, Michele Lombardo – sarà un anno in cui segneremo il passo perché molte aziende dell’indotto stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali e anche Stellantis Atessa ripartirà con due settimane di cassa integrazione che probabilmente si allungheranno. Per la ex Sevel l’anno si chiuderà attorno ai 190mila furgoni rispetto ai 230mila prodotti lo scorso anno: la crisi si comincia a sentire. Ma il peggio deve ancora venire. Attualmente Stellantis Atessa detiene il 40% del fatturato del gruppo, è l’unico stabilimento che sta lavorando in Italia, ma si tratta di numeri e performance che provengono dal modello di furgone che ha ancora il motore endotermico che si produce a Pratola Serra.

Non c’è alcuna certezza sull’elettrico e l’impatto arriverà solo tra 6, 7 anni. Ricordiamoci che Stellantis impiega, oltre ai suoi circa 5mila dipendenti diretti, anche 23mila lavoratori dell’indotto e che per l'Abruzzo rappresenta circa 8 miliardi di fatturato e oltre il 13% del Pil, l’impatto di una crisi Stellantis Atessa sul territorio può essere devastante. Per questo il prodotto Stellantis va salvaguardato e questi lavoratori e queste professionalità vanno protetti. Un’attenzione particolare va dedicata all’indotto, che già produce componenti per due stabilimenti, Stellantis Atessa e Stellantis Polonia.

Bisogna cercare di convincere Stellantis e gli attuali fornitori a rimanere qui e a spedire componenti in tutta Europa. Le aziende abruzzesi del settore automotive possono contare su una professionalità acquisita in oltre 40 anni di esperienza e sulla manodopera altamente specializzata dei nostri addetti. Il Made in Italy è la risposta a questo periodo di rallentamento del mercato e la Regione Abruzzo deve farsi trovare pronta per arginare la crisi che questo comporta e rilanciare e potenziare il nostro indotto”.

La segreteria Uilm Abruzzo 

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