Guerra Ucraina: "No al ricatto nucleare, l'Italia non intende voltarsi dall'altra parte"

in senato mar 01 marzo 2022

Altri Comuni "Serve reazione rapida, ferma, unitaria. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire"

Politica di La Redazione
4min
Guerra in Ucraina, Draghi: "L'Italia non intende voltarsi dall'altra parte" ©Senato
Guerra in Ucraina, Draghi: "L'Italia non intende voltarsi dall'altra parte" ©Senato

ROMA.In Aula al Senato le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.

Nel pomeriggio alle 15.30 il premier sarà alla Camera. Draghi, accolto da un applauso, ha preso a parola.

"L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea.

Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili - così il premier Draghi nelle comunicazioni del governo al Senato -. Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici".

"Le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Maripol e dalle altre città dell'Ucraina in lotta per la libertà dell'Europa segnano la fine di queste illusioni. L'eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell'Ucraina".

"Voglio inoltre esprimere vicinanza alle 236mila persone di nazionalità ucraina presenti in Italia che vivono giorni drammatici per il destino dei propri cari. L'Italia vi è riconoscente per il contributo che date ogni giorno alla vita del nostro Paese. Siamo al vostro fianco - nel dolore che avvertiamo di fronte alla guerra, nell'attaccamento alla pace e nella determinazione comune ad aiutare l'Ucraina a difendersi".  

"L'aggressione - premeditata e immotivata - della Russia verso un Paese vicino ci riporta indietro di oltre ottant'anni, all'annessione dell'Austria, all'occupazione della Cecoslovacchia e all'invasione della Polonia. Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all'ordine internazionale che abbiamo costruito insieme - ha detto ancora Draghi -. Come aveva osservato lo storico Robert Kagan, la giungla della storia è tornata". "Ora tocca a noi tutti decidere come reagire. L'Italia non intende voltarsi dall'altra parte".

"Il disegno revanscista del Presidente Putin - ha aggiunto Putin - si rivela oggi con contorni nitidi, nelle sue parole e nei suoi atti".Così il premier spiegando che "le minacce di far pagare con "conseguenze mai sperimentate prima nella storia" chi osa essere d'intralcio all'invasione dell'Ucraina, e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma, unitaria".

"Mentre condanniamo la posizione di Putin, dobbiamo ricordarci che questo non è uno scontro contro la nazione e i suoi cittadini - molti dei quali non approvano le azioni del loro Governo. Dall'inizio dell'invasione, sono circa 6.000 le persone arrestate per aver manifestato contro l'invasione dell'Ucraina - 2.700 solo nella giornata di domenica. Ammiro il coraggio di chi vi prende parte. Il Cremlino dovrebbe ascoltare queste voci e abbandonare i suoi piani di guerra".

"Un altro segnale preoccupante proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese 'denuclearizzato'. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi". 

"A fronte del rafforzamento delle misure difensive sul fianco est della Nato, il Presidente Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare. È un gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci". 

"In Ucraina sono presenti circa 2.300 nostri connazionali, di cui oltre 1.600 residenti. Dal 12 febbraio - ha detto ancora Draghi - la Farnesina ha raccomandato agli italiani presenti nel Paese di lasciare l'Ucraina con i mezzi commerciali disponibili. A partire dal 24 febbraio, in seguito agli attacchi da parte russa, l'avviso è stato modificato. Ai connazionali ancora presenti nella capitale ucraina e dintorni abbiamo raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare la città, negli orari in cui non c'è il coprifuoco. In queste ore non vige il coprifuoco, ma la situazione potrebbe cambiare in conseguenza dell'andamento delle operazioni militari. Raccomandiamo la massima cautela".

"L'Italia ha già contribuito in modo considerevole all'emergenza con un finanziamento di 110 milioni di euro a favore di Kiev come sostegno al bilancio generale dello Stato. Abbiamo stanziato un primo contributo del valore di un milione di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa, donato oltre 4 tonnellate di materiale sanitario, e offerto 200 tende familiari e 1.000 brandine. Abbiamo in programma l'invio di beni per l'assistenza alla popolazione, l'invio di farmaci e dispositivi sanitari e il dispiegamento di assetti sanitari da campo. Voglio ringraziare la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e tutti i volontari per il loro costante impegno a favore dei più deboli".

"Il ministero dell'Interno sta lavorando alla predisposizione di apposite norme sull'accoglienza degli sfollati ucraini nelle strutture nazionali. Faremo la nostra parte, senza riserve, per garantire la massima solidarietà. Abbiamo già instaurato un dialogo con le Agenzie delle Nazioni Unite competenti per individuare le priorità di intervento e procedere con l'elaborazione di progetti d' assistenza ai rifugiati nei Paesi vicini all'Ucraina. Intendiamo rendere più facile, l'esame delle domande di protezione internazionale che verranno presentate". 

Poi ancora: "L'Italia ha risposto all'appello del Presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall'aggressione russa. È necessario che il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all'invasione e difendere l'indipendenza del Paese. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere soltanto con incoraggiamenti e atti di deterrenza. Questa è la posizione italiana, dell'Unione Europea, dei nostri alleati". (FONTE ANSA).



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