Consiglio comunale al vetriolo, Menna replica a FdI: "Falsieri atti a denigrazione continua"
VASTO. Un ultimo consiglio comunale al vetriolo quello che si è tenuto a Vasto dove i consiglieri di Fratelli d'Italia hanno parlato di "sindaco isolato dalla maggioranza che spara cifre a caso" (Leggi).
Sul tavolo della discussione è tornato il bilancio e Menna replica senza giri di parole: "Ci sono due modi di fare il consigliere comunale, ovvero quello che consiglia e quello che snocciola dati falsi, offese, bugie e diventa da consigliere a 'falsiere comunale'. A me sembra di assistere ad un'attività di denigrazione continua".
Aspro si era fatto il dibattito già prima della campagna elettorale, quando la compagine avversa a Menna, poi riconfermato sindaco della città, aveva parlato di disavanzo record del Comune che sanciva “un segno meno per 18 milioni di euro, con un conseguente piano plurimilionario che attende i cittadini vastesi per i prossimi 15 anni”. A denunciarlo all’epoca furono i consiglieri di centrodestra Suriani, Prospero, Giangiacomo, Monteodorisio e Soria. Ma la querelle sulle condizioni finanziarie del Comune, che si trascina da tempo, si è conclusa con la convalida da parte della Corte dei Conti di quel Piano di riequilibrio pluriennale. Ad annunciarlo è lo stesso sindaco di centrosinistra, che dopo il pronunciamento da parte della Corte di conti ha risposto a quelle accuse: "L'ente non versa né in una situazione di predissesto, né di dissesto né tanto meno esistono 'buchi di bilancio' o 'voragini' , come qualche urlatore e impanicatore di professione ha megafonizzato nelle piazze reali e virtuali per mesi" . La sezione regionale di controllo per l’Abruzzo ha, quindi, dato parare positivo al provvedimento adottato dall'amministrazione per rientrare dal disavanzo prodotto a partire dal 2019:
"Ma è una situazione– spiega il primo cittadini - che riguarda gli ultimi 30 anni. Negli anni ‘90 il sindaco Tagliate ha dovuto accendere due mutui giganteschi per appianare i debiti, Pietrocola dovette fare i buoni ordinari comunali per diversi milioni di euro e anche Lapenna richiese un ingente prestito. Quegli strumenti non sono più possibili e bisogna fare i conti con nuove regole di riequilibrio da accostamento dei fondi e non da buchi di bilancio. Questi fondi prudenziali si autoalimentano con una rata annuale pagata con le risorse provenienti dalle piattaforme petrolifere e dalla rinegoziazione dei mutui e che assicurano circa 800mila euro all’anno di entrate"
. E per quanto attiene al futuro, Menna assicura che non ci saranno impatti sui cittadini:
"Tutta la nostra attenzione sarà focalizzata nella realizzazione del programma che ho sottoscritto con la città e con i suoi quartieri, fermo restando che, oltre a garantire i servizi del programma di mandato, verrà riconfermata un’imposizione fiscale equilibrata, così come accaduto in questi anni. Una bolletta della Tari di 10 anni fa è uguale ad oggi, salvo le oscillazioni che arriveranno da Arera, per l’aumento di alcune tariffe a livello nazionale, quelle relative all’incremento dei costi dell’elettricità e per gli adeguamenti Istat".