Concorso messi, indagine bocciata: "Insabbiamento politico, andremo per altre strade"
Vasto La proposta della minoranza di istituire una Commissione di vigilanza è stata rigettata
VASTO. È approdata al consiglio comunale straordinario la questione relativa al concorso dei messi notificatori (Leggi). La minoranza ha chiesto una commissione d’indagine per acquisire tutta la documentazione, ma la proposta è stata respinta con una votazione di 7 favorevoli e 10 contrari.
A seguito della bocciatura i consiglieri di minoranza hanno indetto una conferenza stampa lampo nella sede FdI per chiarire i motivi della necessità di istituire una Commissione di vigilanza sul concorso dei messi comunali ormai soprannominati, come scrivono in una nota, "Messi in staff".
"Anche a seguito della definizione del sindaco di Vasto 'commissione di vigilanza ovvero commissione dell'arroganza'", i consiglieri hanno voluto fare luce sul "contenuto politico di questa scelta poco trasparente dell'amministrazione comunale".
Ad aprire è Vincenzo Suriani: "In consiglio comunale ha parlato solo il sindaco, nessuno tra le fila della maggioranza ha preso la parola. La maggioranza era falcidiata tra chi ha rapporti con qualche candidato o chi non ha voluto dissentire con il sindaco".
E Guido Guangiacomo incalza: "Noi abbiamo fatto il nostro dovere per il bene di una città che oggi festeggia la non balneabilitá in un punto nevralgico della tanto decantata spiaggia. Il sindaco, che dovrebbe pensare a questo grosso problema per una comunità che vive di turismo, irride la commissione di vigilanza chiamandola in maniera strafottente. Ma in questo caso noi non stiamo attaccando una parte politica, ovvero il sindaco e la sua giunta, ma abbiamo constatato che questa volta sussiste l'incompatibilità autodichiarata di tutti i principali dirigenti al punto che l'ultima delibera emessa poco più di 10 giorni fa porta da tre a 11 le assunzioni da fare, avendo dovuto anche nominare un segretario solo per quella stessa delibera, perché tutti gli altri risultavano incompatibili. Senza dimenticare che nella graduatoria compare un componente dello staff del presidente della provincia. Ora aspettiamo che i fatti ci diano ragione. Il 17 maggio il sindaco ha querelato il volantinaro e ora gli chiediamo con coraggio di prendere gli atti e fornirli alla Procura per capire chi potrebbe avere avuto l'interesse a rivelare fatti che in realtà poi si sono rivelati anche veri".
Giuseppe Soria dichiara laconico: "Abbiamo cercato trasparenza, ma risposte non le abbiamo avute. Andremo avanti per altre strade".
Interviene a questo punto Alessandra Cappa: "Non ero presente in consiglio comunale. Voglio sottolineare che tutta la minoranza, che sapete essere variegata, si è mossa compatta rispetto alla problematica. Sottolineo anche che grazie alla richiesta della commissione vigilanza, studiando approfonditamente le carte, siamo riusciti ad avere un'idea chiara di quella che è stata la procedura di questo concorso. Non abbiamo chiesto di allestire un rogo in pubblica piazza, ma di avere risposte etiche e un confronto serio e sano anche con i consiglieri di maggioranza. Nessuno avrebbe avuto nulla da perdere se tutto si fosse svolto in trasparenza. Noi abbiamo questa funzione e continueremo a percorrere questi passi per il bene dei cittadini".
Infine la parola a Francesco Prospero: "L'opacità e la mancanza di chiarezza portano i cittadini a non avere fiducia nell'istituzione comunale. Nessuno in consiglio comunale ha voluto smentire il fatto che nei primi posti della graduatorua ci siano parenti dei dirigenti, dei consiglieri, dei segretari di partito o membri dello staff.
La commissione sarebbe stata composta dai consiglieri comunali e non sarebbe costata nemmeno 1 euro alle casse, ma avrebbe chiarito gli aspetti opachi di questo concorso. Purtroppo la proposta è stata bocciata e nessun consigliere di maggioranza si è espresso in merito. L'unico che ha preso la parola è stato Menna che come al solito l'ha buttata in 'caciara', buttando fumo begli occhi. Oggi abbiamo esaurito gli strumenti che la politica ci consentiva. Riflettere su come andare avanti perché i cittadini devono sapere con trasparenza cosa sia accaduto nell'ambito di questo concorso".
E Suriani conclude: "Oggi la questione è stata insabbiata, a questo punto si va per altre strade".
E in una nota ufficiale ribadiscono:
"Per noi la questione di questo concorso non finisce qui, non scartiamo l'ipotesi che se le autorità di garanzia interne non funzionano, divremmo rivolgerci ad altre autorità come Procura e Anac. Quando nelle prossimi settimane usciranno gli altri nomi di vincitori torneremo a parlarne. Non escludendo qualsiasi altra forma di protesta per chiarire questo brutto pasticcio confezionato dal Sindaco Menna, dal dirigente Toma e dalle alte sfere del Comune".