Casini: "Deve tornare una politica di competenza e radicamento territoriale"
VASTO. Una storia politica lunga quasi mezzo secolo. Pier Ferdinando Casini ha presentato nella cornice dei Giardini napoletani di Palazzo d’Avalos il suo ultimo libro "C'era una volta la politica. Parla l'ultimo democristiano".
Il senatore e presidente emerito della Camera dei Deputati, su invito di Antonio Finarelli, è stato accolto dal primo cittadino Francesco Menna e dall'assessore alla Cultura Nicola Della Gatta. Intervistato dalla giornalista Paola D'Adamo, Casini ha raccontato e proposto riflessioni sui cambiamenti che la politica ha vissuto negli ultimi quarant'anni, passando in rassegna vicende e aneddoti che si sono snodati a cavallo tra la Prima e Seconda Repubblica.
"C'era una volta una politica fatta di competenza, professionalità e radicamento territoriale. Oggi deve tornare perché non c'è alternativa al fatto che se vuoi cambiare la tua comunità devi partecipare all'impegno politico. Negli ultimi quarant'anni è cambiato tanto, basti pensare a come la rete abbia condizionato la nostra vita. Siamo il Paese in cui viene diffusa la maggior percentuale di fake news che condiziona non in meglio il pensiero delle persone. Questo è il segno di un imbarbarimento progressivo e che la cultura scarseggia. Abbiamo bisogno di gente preparata che faccia da antidoto. Serve tornare ad una politica che sia più radicata tra la gente e questa è una regione in cui ci sono stati protagonisti come Gaspari e Natali che sono stati vera espressione di un radicamento territoriale e questo è un valore aggiunto cui fare riferimento", ha sottolineato Casini.
Dal mondo cattolico alla sua passione per la politica estera, non sono mancati poi i riferimenti al governo Meloni e alle battaglie delle nuove generazioni. "Io sono in qualche modo un battitore libero. Secondo me c'è attualmente un deficit di dialogo tra i poli e anche la scomparsa di Napolitano e le sue esequie dimostrano come ci sia la necessità di interpretare la politica non come uno scontro all'arma bianca tra uomini primitivi, ma come una contesa tra persone reali che possono pensarla diversamente. Per quanto riguarda il governo Meloni l'aspetto positivo è che non si tratta di un governo tecnico ma scelto dagli italiani ed è a loro che lei dovrà rispondere".
Il senatore Casini ha condotto il pubblico nel lungo percorso tra la Prima e la Seconda Repubblica, a partire dal suo emozionante esordio in Parlamento, al rapporto con le personalità più importanti della Democrazia Cristiana, passando per Tangentopoli, i governi di centro-destra e la presidenza della Camera. "La Democrazia Cristiana è stata la più grande esperienza politica del dopoguerra italiano e forse europeo. È il partito che ha cambiato l'Italia e che l'ha connotata in meglio su principi fondamentali come l'Europa e la scelta Atlantica. Forlani, Andreotti, Moro sono stati grandi democristiani e nella categoria che ho conosciuto io quello che mi ha lasciato l'impronta più importante è stato Amintore Fanfani".
Un libro potente che attraverso uno sguardo saggio vuole spiegare le vicende politiche parlando anche ai giovani a partire dal racconto personale della sua casa di Bologna e della sua famiglia, all'esperienza con la democrazia cristiana. "Dedico moralmente questo libro a tutti coloro che hanno dedicato la propria vita alla politica e che in una certa fase si sono dovuti quasi giustificare perché ad un certo punto vista come qualcosa di detestabile. Ho voluto così rimettere le cose a posto. Parlo di Napolitano, Ciampi, Iotti, Berlinguer e di tutti quelli per i quali la politica è stata importante indipendentemente dalla parte in cui stavano. L'antipolitica si manifesta quando la Meloni governa con 3milioni di voti in meno rispetto a Berlusconi. Ciò significa che va a votare il 20 per cento di persone in meno perché un'ampia parte del Paese non si riconosce nella politica e tutto questo astio contro essa rende un pessimo servizio a loro stessi. Se in televisione devo andare ad accampigliarmi questo non serve perché squalifica e arricchisce invece le fila di quelli che non vanno a votare. L'antipolitica non riguarda solo i politici, ma genera l'ostilità alla classe dirigente di un Paese e si manifesta contestando la competenza di un professore universitario con l'esperienza di trent'anni considerato un corrotto, un imprenditore di successo visto come un furfante che ha speculato sui lavoratori".
Casini si è poi concentrato sul paragone tra la vecchia e la nuova politica. "Ho scritto questo libro perché voglio dire a tutti i diffidenti nei confronti della politica che la strada non è l’antipolitica. Vorrei che i giovani si impegnassero per cambiarla, come diceva don Milani 'a cosa serve avere le mani pulite se le tenete in tasca'. La competenza è importante, il dilettantismo non può sostituirla, la professionalità è fondamentale. Sono tutti valori di cui si nutriva la vecchia politica, oggi mancano e sono proprio ciò che va recuperato". L’organizzatore ha tenuto a rendere noto che il ricavato della vendita dei libri sarà devoluto in favore dell'Anffas onlus Vasto, presieduta da Paola Mucciconi.