Enzo Maraio a Vasto: “Il Sud merita rispetto in un’Europa solidale e unita”
VASTO. “La nostra è l’unica lista che parla di programmi, progetti e di un’idea di Europa unita e federata, che ritorni ad essere player centrale e strategico contro ogni forma di sovranismo. Tutti gli altri sono impegnati in questioni e contrapposizioni locali, senza indicare alternative. Tanto per cominciare il grande assente è un ministro degli esteri in grado di rappresentare una politica comune con il solo risultato di non avere una visione ad una sola voce. Complice il silenzio assordante del nostro governo. Non molti comprendono veramente fino in fondo che la situazione di guerra non è lontana da noi, ma determina quella manina che entra nelle tasche degli italiani causando milioni di nuovi poveri”.
La campagna elettorale entra nel vivo a poche settimane dal voto e a Vasto stamani Enzo Maraio, segretario nazionale del Partito Socialista Italiano e candidato alle Europee dell’8 e 9 giugno per la circoscrizione Sud nella lista “Stati Uniti d’Europa” (coalizione tra Più Europa, Italia Viva, il Partito socialista, Libdem, i Radicali e Italia c’è), ha tracciato un bilancio del percorso avviato.
Lo ha fatto alla presenza sul tavolo dei vertici e esponenti locali del partito tra cui il segretario cittadino Luigi Rampa, il coordinatore provinciale Giovanni Scioli, il segretario regionale Giorgio D’Ambrosio, il primo cittadino di Schiavi di Abruzzo Luciano Piluso, Gabriella D’Angelo della segreteria nazionale e l’assessore Gabriele Barisano. Presente anche il sindaco di Vasto Francesco Menna.
“Sono l’unico capolista davvero è del Sud. Un’origine importante perché significa conoscere il territorio, esserne parte, e credere nelle sue potenzialità. Gli altri, soprattutto a destra, non lo sono, pensiamo a Meloni, Tajani e Vannacci. Un segnale da non sottovalutare ma che va interpretato come una strategia per depotenziare un’intera classe dirigente e centralizzare le scelte per l’intero Mezzogiorno. Noi invece puntiamo a rafforzare l’Europa, investendo sulla competitività delle imprese, creando lavoro e mettendola in condizione di ritornare a essere protagonista. La nostra idea è quella di un mezzogiorno federato come una grande area piattaforma logistica che acquisti la capacità di programmare uno sviluppo strategico che accetti la sfida di efficienza e competitività con il resto del mondo. Il sud merita rispetto e le stesse opportunità delle altre parti del Paese. Non è una gara con il nord, ma un voler mettere il sud a disposizione della crescita economica dell’intero territorio nazionale. Sbaglia chi pensa di acuire le disuguaglianze con l’autonomia differenziata. Le stesse regioni del Nord rischiano quell’arretramento, al quale stiamo già assistendo”, ha sottolineato Maraio.
Qual è la posizione sulle direttive europee che hanno creato malcontento negli agricoltori, con la passata protesta dei trattori, e i balneari, ecco cosa risponde: “Non vogliamo che l’Europa diventi soltanto uno strumento che detta le regole, ma che sia davvero un’opportunità che lancia e favorisce la competitività delle imprese investendo su formazione ed Erasmus plus per i giovani. È evidente che l’Europa negli ultimi anni si è presentata come quella dell’austerity, del patto di stabilità e che ha bloccato dei processi di sviluppo invece di favorirli, nonché che ha dettato molte regole facendo ricadere erroneamente gli oneri in capo ai fruitori finali come appunto sugli agricoltori che si sono trovati a fare i conti con quelli della transizione energetica e ambientali, pagando i costi dell’innovazione. L’Europa deve lanciare la sfida nel futuro ma diventare anche solidale sostenendo questi oneri economici. Sulla Bolkestein sono drammaticamente colpito dal centro destra che ha avuto il barbaro coraggio, Giorgia Meloni in testa, di non aver rispettato gli impegni presi in campagna elettorale, avendo distrutto la situazione dei concessionari dei lidi balneari. Il turismo è un volano per l’Abruzzo e vergognosamente non sappiamo che fine faranno gran parte dei litorali e delle concessioni balneari perché avevano promesso che avrebbero risolto questa situazione. La nostra posizione è chiara: vanno tutelati i concessionari che fino ad ora hanno fatto investimenti, vanno adeguati i canoni e, come ci chiede l’Europa, vanno messi a gara le concessioni, sapendo però che vanno tutelati, attraverso forme di preferenza, quelli che oggi hanno le concessioni e che devono però aprirsi anche alla capacità di presentarsi nei bandi. Non dimentichiamo anche i problemi degli indennizzi, ma queste problematiche andavano affrontate per tempo e non a giugno quando i Comuni non sanno come rispondere ai titolati delle concessioni”.