“Vasto deve avere la sua vera variante: cittadini e politici protestino, siamo presi in giro”
VASTO. “È arrivato il momento che i cittadini facciano sentire la propria voce, ma soprattutto le forze politiche di qualsiasi colore di questa città. Bisogna unirsi alla protesta affinché Vasto abbia una vera variante così come l’hanno ottenuta altre località della costa adriatica come Ortona, Francavilla, Montesilvano ma anche Termoli. Vasto non vale meno di loro”.
A lanciare l’appello è il consigliere comunale Peppino Forte a dieci giorni dall’incontro a Pescara tra Anas, regione Abruzzo e i comuni di Vasto e San Salvo che avrebbe portato a mettere un punto sulla questione della variante alla statale 16. Sì dunque a quella chiamata "zero" che corre da Montevecchio (nell’intersezione con la statale) a contrada Buonanotte, progetto ha da sempre ha ricevuto il sì del sindaco di San Salvo Emanuela De Nicolis e la contrarietà dell'amministrazione vastese che si è battuta contro la questione, mai ritenuta chiara, su quale delle ipotesi di variante sarebbe stata finanziata. Il sindaco Menna ha sempre detto “no” a ponti e gallerie che avrebbero deturpato il panorama, ma soprattutto avrebbero messo a rischio un costone storicamente soggetto a pericolo frane. Queste richieste di chiarimenti da parte dell'ente vastese avrebbe ritardato la decisione tanto che quegli 86 milioni di fondi che la regione Abruzzo aveva messo da parte per la realizzazione dell'infrastruttura sono stati in parte spesi per l'emergenza Covid allora in atto. Ad accusare Menna i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia e il senatore Etelwardo Sigismondi che in una nota hanno puntato il dito contro questi troppi "no" (Leggi). In ballo c'è anche il progetto della provincia di Chieti, spiegato mesi fa in un incontro al comune di Vasto dal consigliere provinciale Carlo Moro (Leggi), e che prevede la realizzazione di un collegamento interno che collega i paesi dell'entroterra, accessorio anche a raggiungere il futuro nuovo ospedale di località Pozzittello e che sfrutta 30 chilometri di strade già esistenti e dove potrebbero passare i mezzi pesanti così da decongestionare il traffico sulla Statale. E su questa soluzione Anas ha promesso, sempre nell’incontro di Pescara, di pronunciarsi presto.
Intanto a esprimere perplessità è l’ex vicesindaco e consigliere Forte che in una intervista fiume passa in rassegna le tappe passate e l’esito dell’incontro in regione: “La situazione, rispetto alle posizioni passate, si è ingarbugliata. È dal 2017 che in consiglio comunale affrontiamo la questione votando atti deliberativi, alcuni anche all’unanimità e nei quali si chiedeva ad Anas di fare perentoriamente una variante che passasse ad ovest della città, ovvero oltre San Lorenzo, proponendo di prendere in considerazione un vecchio progetto di un docente dell’Università di Parma che aveva ricevuto l’incarico nel 2005 dalla provincia. Un progetto che percorre Vallone Maltempo fino a raggiungere la vecchia discarica per poi entrare in galleria sotto la zona di Sant’Antonio Abate, da cui uscire per camminare quasi in parallelo con l’autostrada verso il nuovo ospedale di località Pozzitiello e fino al casello di Vasto Sud. Questo progetto è stato bocciato perché Anas ha dimostrato, dati alla mano, che quel percorso non sarebbe stato accettato dagli automobilisti che avrebbero preferito mettersi sull’A14, rischiando una perdita di tempo. Anas a quel punto propose all’amministrazione le famose 4 alternative per la parte orientale della città. Il quarto, quello chiamato zero o D e su cui ci sarebbe stato l’accordo, non incide minimamente su Vasto Marina che non verrà mai aggirata dalla Statale adriatica 16 che continuerà ad attraversarla lungo via Donizzetti, dal ponte De Nardis fino all’incrocio con la rotatoria di Aganippe. Questo cosa comporta alla città di Vasto? comporta che Vasto non avrà mai una variante degna di questo nome, dovendosi accontentare di una strada parallela e a monte dell’attuale ferrovia ma nel solo tratto che va dal Ponte De Nardis fino a Buonanotte per poi proseguire sul territorio di San Salvo. Sul versante di Vasto ci sono 18 chilometri di costa e dalla Marina per raggiungere Punta Penna ci sono tante calette e località attrattive che sono da valorizzare mentre sono serviti da una statale 16 che ha due viadotti, San Nicola 1 e 2, che richiedono continuamente manutenzione. La provincia di Chieti, dunque, ha presentato un progetto a quell’incontro del 25 ottobre chiedendo all’Anas di metterci in sicurezza e allargare l’attuale tracciato della fondovalle Sinello fino a Cena e Treste ricongiungendosi con la Trignina. Un percorso di 24 chilometri di lunghezza. Ma se Anas ha già bocciato prima un percorso di 16 chilometri, come fa oggi ad approvarne uno di 24? La risposta è semplice: se Anas dovesse accontentare la provincia farebbe una grossa economia di denaro perché se il tratto Vasto – Vasto Marina secondo il loro calcoli costava 30 milioni di euro e se oggi la provincia ne chiede 40, Anas con 70 milioni di euro si laverebbe le mani prendendo in giro i vastesi con una variante che però variante non è, ma una strada di prossimità così come gli stessi tecnici la definiscono”.