Dimensionamento scolastico: “Servono investimenti, non tagli”
Altri Comuni “Decisioni prese contro il volere dei sindaci e dei rappresentanti degli istituti scolastici”
ABRUZZO. “Esprimiamo allarme e contrarietà rispetto alle notizie circa il piano di dimensionamento scolastico recentemente approvato e presentato dalla giunta regionale.
Ci chiediamo come il metodo di procedere per soli tagli e accorpamenti, senza il minimo coinvolgimento territoriale, possa essere considerato efficace e utile alla percezione di una scuola che sia davvero il centro degli investimenti di una Regione che vuole crescere.
Non bastano le parziali rassicurazioni circa l’accorpamento delle sole direzioni perché colpendo la dirigenza, poi, a cascata, gli effetti negativi si ripercuoteranno non solo sui lavoratori della scuola ad ogni livello, ma anche sulla complessa gestione che ogni scuola comporta.
Meloni e Marsilio dimostrano di essere contro i territori e contro le autonomie, con buona pace della narrazione sull'autonomia differenziata, di fatto pesantemente azzoppata dalla Corte costituzionale.
Contrasteremo con tutta la nostra determinazione la logica dei tagli, in particolare in un settore, quello scolastico, che necessita di investimenti e che deve restare un presidio pubblico fondamentale per il nostro Paese”.
Così, in una nota, Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd Abruzzo, e Annalisa Libbi, responsabile regionale scuola e formazione del Pd.
“La proposta di dimensionamento scolastico calata dall’alto dalla Regione penalizza le aree interne e impatta sulle comunità che le abitano”, si legge nella nota della sezione abruzzese dell’associazione di Comuni Autonomie Locali Italiane (ALI).
“Il nuovo disegno prevede un accorpamento ed una soppressione in provincia di Teramo, e tre accorpamenti in provincia di Chieti. Di fatto 3 dimensionamenti su 5 interessano le aree interne, con una decisione che va contro le stesse indicazioni espresse dalla Legge di Bilancio 2023 e il relativo decreto ministeriale. Una decisione che comporterà difficoltà a studenti e famiglie, con conseguente riduzione di personale amministrativo e docente. Un tema che molti hanno imparato a conoscere grazie al successo del film ‘Un mondo a parte’ girato proprio in Abruzzo, che pare però aversi insegnato molto poco sulla difesa dei piccoli comuni e delle aree interne, che dovrebbero essere maggiormente tutelate e difese proprio in virtù della loro condizione di marginalità”.
“Queste decisioni sono state prese contro il volere dei sindaci e dei rappresentanti degli istituti scolastici che sono stati invitati a fare proposte poi non prese nemmeno in considerazione. Chiediamo alla Regione Abruzzo di ascoltarci e di aprire un confronto serio per trovare insieme soluzioni e interrompere questo lento abbandono dei territori”, dichiara Angelo Radica, il nuovo presidente di ALI Abruzzo.
Interviene sul tema anche Francesco Menna, presidente della Provincia di Chieti e presidente ALI per la stessa provincia: “Chi abita nelle periferie territoriali paga due volte senza avere colpe, a causa delle difficoltà di accesso ai servizi e per i maggiori costi e difficoltà legate agli spostamenti. Dovremmo invece riconoscere il merito di chi con coraggio e spirito di attaccamento decide di continuare a presidiare i nostri paesi”.