Legge omnibus e finanziamenti: "Necessità di cambiamenti condivisi"
ABRUZZO. "Negli ultimi mesi si è acceso un dibattito in Abruzzo riguardo all'applicazione e alla revisione di una legge relativa alla distribuzione di finanziamenti pubblici, una legge applicata anche da altre Regioni italiane. Questa normativa, concepita per sostenere Comuni, associazioni del terzo settore e organizzazioni sportive dilettantistiche (ASD), ha sollevato questioni relative alla trasparenza e all'equità dei criteri di assegnazione. L'attenzione è ora rivolta alla necessità di migliorare la legge per garantire una distribuzione più equa e orientata alle reali esigenze dei territori, evitando sprechi o favoritismi.
Il primo problema da risolvere è, a mio avviso, quello di fissare i criteri di questa legge, tanto che nei vari incontri avuti con i componenti di “Patto per l’Abruzzo”, mi sono battuto affinché tali criteri fossero chiari, trasparenti e condivisi. Per questo dico che non c’è nessuna frattura né con gli alleati né con il Prof. D’Amico, ma una semplice divergenza su una precisa questione. Divergenze di opinioni che ci sono, del resto, negli schieramenti di maggioranza sia regionale che nazionale, dove non tutte le forze, come sappiamo, la pensano allo stesso modo anche su temi importanti.
Se avessimo vinto le elezioni regionali dello scorso mese di marzo avremmo potuto applicare il nostro programma, ma il fatto di essere oggi opposizione imponeva di accogliere l’invito del presidente Sospiri a sedersi e discutere i criteri. Un errore non averlo fatto.
A mio giudizio i primi destinatari di questa legge devono essere i Comuni, le associazioni del terzo settore e le ASD, che hanno tante necessità da soddisfare senza avere le risorse adeguate. Nel caso specifico delle ASD, si potrebbe pensare di escluderle tra i beneficiari della suddetta legge, a patto che vengano poi finanziate a turno, per spese specifiche ( rendicontate ), con la L.R 02/2018, legge che a oggi non è ancora stata finanziata.
I finanziamenti in discussione, noti come “omnibus”, sono già stati utilizzati in passato da consiglieri di maggioranza e opposizione, senza sollevare obiezioni. È opportuno ora procedere con un confronto costruttivo anziché indulgere in demagogia, populismo o ipocrisie.
Il Comune di Atessa, che rappresenta una realtà importante e difficile, non ha avuto in passato nemmeno un euro, né su indicazione dei consiglieri di maggioranza né da quelli di minoranza.
Se oggi ottiene un modesto finanziamento per contribuire a mettere a posto una piscina pubblica, il cui costo, per interventi straordinari, per oltre i due terzi è a carico del Comune, non mi sembra davvero un grosso scandalo.
Resta evidente, tuttavia, che altri Comuni hanno esigenze altrettanto legittime e sono rimasti indietro. Proprio per questo, la legge deve essere aggiornata, introducendo criteri precisi e trasparenti, e magari applicando un principio di rotazione tra i beneficiari, al fine di evitare dispersioni di fondi in iniziative prive di effettiva utilità pubblica. È essenziale inoltre escludere dalle assegnazioni quelle organizzazioni che non rispondono ai criteri stabiliti.
Auspico quindi che per il futuro questa legge possa essere rivista e migliorata grazie al contributo dei gruppi di maggioranza e di minoranza."
Così, in una nota, il Consigliere regionale Vincenzo Menna.