SAN SALVO. “Il calcio italiano ha perso la sua identità e continua a non puntare sul settore giovanile, che è vitale per la sopravvivenza del calcio e per sfornare nuovi campioni. Più che la tattica dovete imparare a giocare a calcio, ragionando sempre come squadra”. In sintesi il “Giovanni Galeone pensiero” espresso nel rivolgersi ai giovani calciatori presenti nell’aula consiliare del Comune di San Salvo dove si è raccontato ricordando di essere stato uno scugnizzo napoletano e di essere riuscito ad affermarsi nel calcio prima come calciatore e poi come allenatore, sempre con impegno e sacrificio. Da giovanissimo il trasferimento a Trieste per indossare subito la maglia della Nazionale juniores giocando assieme a Enrico Albertosi, Sandro Salvadore, Roberto Rosato, Pierluigi Cera e Giacinto Facchetti.
Incontro iniziato con una chiamata inaspettata, quella di Max Allegri, allenatore della Juventus e giocatore nel Pescara con 110 presenze, che si è intrattenuto per diversi minuti con Giovanni Galeone, cellulare poi passato al sindaco De Nicolis, che ha invitato il tecnico bianconero a visitare San Salvo.
Galeone ha ripercorso la sua lunga carriera da allenatore, che ha avuto inizio nel settore giovanile dell’Udinese, dove ha lasciato i ricordi più belli. Maniaco della tecnica individuale e dei fondamentali, più che della tattica, concetto ribadito più volte: “Tattica che si può sintetizzare in poche decine di minuti davanti alla lavagna, credete a un vecchio come me di 82 anni”. Galeone ha insistito sull’importanza del settore giovanile per la crescita dei futuri calciatori, come uomini e come sportivi.
Il sindaco Emanuela De Nicolis, nell’accogliere il tecnico protagonista delle due promozioni in serie A del Pescara e della permanenza nella massima serie dei biancoazzurri, ha parlato “dell’importanza della cultura dello sport e di essere onorati della sua presenza di un uomo che si è fatto apprezzare come calciatore e allenatore. Grazie a lei si sono formati tanti giovani e tanti calciatori insegnando sempre e soprattutto il valore educativo del calcio”.
In sala consiliare i ragazzi della scuola calcio Aquilotti, della categoria giovanissimi regionali, con il mister Roberto Rossi e il presidente Davide Daniele Panfilo, mentre per l’Us San Salvo Angelo Suero, in rappresentanza del settore tecnico e del presidente Angelo Torzi.
Soddisfatta per la presenza di Galeone si è detto il presidente del Consiglio, Tiziana Magnacca, perché “questa occasione di incontro possa diventare un esempio positivo per i ragazzi di San Salvo che con sacrificio, impegno e lo studio possano scrivere un pezzo della storia di questa città e, perché no, anche per lo sport locale”.
“Sono rimasto colpito dalla lezione magistrale di Galeone – ha invece sottolineato il vicesindaco Eugenio Spadano – che racchiude una lunga esperienza di vita fatta di correttezza e di valori che hanno determinato scelte bene precise. Per l’Abruzzo è stato un ambasciatore dello sport”.
Incontro reso possibile con Galeone, grazie al “gancio” Meuccio Di Santo, che era accompagnato dai direttori sportivi Andrea Iaconi, che ha scoperto Marco Verratti, e Stefano Cordone.
“Il calcio italiano ha perso la sua identità e continua a non puntare sul settore giovanile, che è vitale per la sopravvivenza del calcio e per sfornare nuovi campioni. Più che la tattica dovete imparare a giocare a calcio, ragionando sempre come squadra”. In sintesi il “Giovanni Galeone pensiero” espresso nel rivolgersi ai giovani calciatori presenti nell’aula consiliare del Comune di San Salvo dove si è raccontato ricordando di essere stato uno scugnizzo napoletano e di essere riuscito ad affermarsi nel calcio prima come calciatore e poi come allenatore, sempre con impegno e sacrificio. Da giovanissimo il trasferimento a Trieste per indossare subito la maglia della Nazionale juniores giocando assieme a Enrico Albertosi, Sandro Salvadore, Roberto Rosato, Pierluigi Cera e Giacinto Facchetti. Incontro iniziato con una chiamata inaspettata, quella di Max Allegri, allenatore della Juventus e giocatore nel Pescara con 110 presenze, che si è intrattenuto per diversi minuti con Giovanni Galeone, cellulare poi passato al sindaco De Nicolis, che ha invitato il tecnico bianconero a visitare San Salvo. Galeone ha ripercorso la sua lunga carriera da allenatore, che ha avuto inizio nel settore giovanile dell’Udinese, dove ha lasciato i ricordi più belli. Maniaco della tecnica individuale e dei fondamentali, più che della tattica, concetto ribadito più volte: “Tattica che si può sintetizzare in poche decine di minuti davanti alla lavagna, credete a un vecchio come me di 82 anni”. Galeone ha insistito sull’importanza del settore giovanile per la crescita dei futuri calciatori, come uomini e come sportivi. Il sindaco Emanuela De Nicolis, nell’accogliere il tecnico protagonista delle due promozioni in serie A del Pescara e della permanenza nella massima serie dei biancoazzurri, ha parlato “dell’importanza della cultura dello sport e di essere onorati della sua presenza di un uomo che si è fatto apprezzare come calciatore e allenatore. Grazie a lei si sono formati tanti giovani e tanti calciatori insegnando sempre e soprattutto il valore educativo del calcio”. In sala consiliare i ragazzi della scuola calcio Aquilotti, della categoria giovanissimi regionali, con il mister Roberto Rossi e il presidente Davide Daniele Panfilo, mentre per l’Us San Salvo Angelo Suero, in rappresentanza del settore tecnico e del presidente Angelo Torzi. Soddisfatta per la presenza di Galeone si è detto il presidente del Consiglio, Tiziana Magnacca, perché “questa occasione di incontro possa diventare un esempio positivo per i ragazzi di San Salvo che con sacrificio, impegno e lo studio possano scrivere un pezzo della storia di questa città e, perché no, anche per lo sport locale”. “Sono rimasto colpito dalla lezione magistrale di Galeone – ha invece sottolineato il vicesindaco Eugenio Spadano – che racchiude una lunga esperienza di vita fatta di correttezza e di valori che hanno determinato scelte bene precise. Per l’Abruzzo è stato un ambasciatore dello sport”. Incontro reso possibile con Galeone, grazie al “gancio” Meuccio Di Santo, che era accompagnato dai direttori sportivi Andrea Iaconi, che ha scoperto Marco Verratti, e Stefano Cordone.
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“Il calcio italiano ha perso la sua identità e continua a non puntare sul settore giovanile, che è vitale per la sopravvivenza del calcio e per sfornare nuovi campioni. Più che la tattica dovete imparare a giocare a calcio, ragionando sempre come squadra”. In sintesi il “Giovanni Galeone pensiero” espresso nel rivolgersi ai giovani calciatori presenti nell’aula consiliare del Comune di San Salvo dove si è raccontato ricordando di essere stato uno scugnizzo napoletano e di essere riuscito ad affermarsi nel calcio prima come calciatore e poi come allenatore, sempre con impegno e sacrificio. Da giovanissimo il trasferimento a Trieste per indossare subito la maglia della Nazionale juniores giocando assieme a Enrico Albertosi, Sandro Salvadore, Roberto Rosato, Pierluigi Cera e Giacinto Facchetti. Incontro iniziato con una chiamata inaspettata, quella di Max Allegri, allenatore della Juventus e giocatore nel Pescara con 110 presenze, che si è intrattenuto per diversi minuti con Giovanni Galeone, cellulare poi passato al sindaco De Nicolis, che ha invitato il tecnico bianconero a visitare San Salvo. Galeone ha ripercorso la sua lunga carriera da allenatore, che ha avuto inizio nel settore giovanile dell’Udinese, dove ha lasciato i ricordi più belli. Maniaco della tecnica individuale e dei fondamentali, più che della tattica, concetto ribadito più volte: “Tattica che si può sintetizzare in poche decine di minuti davanti alla lavagna, credete a un vecchio come me di 82 anni”. Galeone ha insistito sull’importanza del settore giovanile per la crescita dei futuri calciatori, come uomini e come sportivi. Il sindaco Emanuela De Nicolis, nell’accogliere il tecnico protagonista delle due promozioni in serie A del Pescara e della permanenza nella massima serie dei biancoazzurri, ha parlato “dell’importanza della cultura dello sport e di essere onorati della sua presenza di un uomo che si è fatto apprezzare come calciatore e allenatore. Grazie a lei si sono formati tanti giovani e tanti calciatori insegnando sempre e soprattutto il valore educativo del calcio”. In sala consiliare i ragazzi della scuola calcio Aquilotti, della categoria giovanissimi regionali, con il mister Roberto Rossi e il presidente Davide Daniele Panfilo, mentre per l’Us San Salvo Angelo Suero, in rappresentanza del settore tecnico e del presidente Angelo Torzi. Soddisfatta per la presenza di Galeone si è detto il presidente del Consiglio, Tiziana Magnacca, perché “questa occasione di incontro possa diventare un esempio positivo per i ragazzi di San Salvo che con sacrificio, impegno e lo studio possano scrivere un pezzo della storia di questa città e, perché no, anche per lo sport locale”. “Sono rimasto colpito dalla lezione magistrale di Galeone – ha invece sottolineato il vicesindaco Eugenio Spadano – che racchiude una lunga esperienza di vita fatta di correttezza e di valori che hanno determinato scelte bene precise. Per l’Abruzzo è stato un ambasciatore dello sport”. Incontro reso possibile con Galeone, grazie al “gancio” Meuccio Di Santo, che era accompagnato dai direttori sportivi Andrea Iaconi, che ha scoperto Marco Verratti, e Stefano Cordone.
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“Il calcio italiano ha perso la sua identità e continua a non puntare sul settore giovanile, che è vitale per la sopravvivenza del calcio e per sfornare nuovi campioni. Più che la tattica dovete imparare a giocare a calcio, ragionando sempre come squadra”. In sintesi il “Giovanni Galeone pensiero” espresso nel rivolgersi ai giovani calciatori presenti nell’aula consiliare del Comune di San Salvo dove si è raccontato ricordando di essere stato uno scugnizzo napoletano e di essere riuscito ad affermarsi nel calcio prima come calciatore e poi come allenatore, sempre con impegno e sacrificio. Da giovanissimo il trasferimento a Trieste per indossare subito la maglia della Nazionale juniores giocando assieme a Enrico Albertosi, Sandro Salvadore, Roberto Rosato, Pierluigi Cera e Giacinto Facchetti. Incontro iniziato con una chiamata inaspettata, quella di Max Allegri, allenatore della Juventus e giocatore nel Pescara con 110 presenze, che si è intrattenuto per diversi minuti con Giovanni Galeone, cellulare poi passato al sindaco De Nicolis, che ha invitato il tecnico bianconero a visitare San Salvo. Galeone ha ripercorso la sua lunga carriera da allenatore, che ha avuto inizio nel settore giovanile dell’Udinese, dove ha lasciato i ricordi più belli. Maniaco della tecnica individuale e dei fondamentali, più che della tattica, concetto ribadito più volte: “Tattica che si può sintetizzare in poche decine di minuti davanti alla lavagna, credete a un vecchio come me di 82 anni”. Galeone ha insistito sull’importanza del settore giovanile per la crescita dei futuri calciatori, come uomini e come sportivi. Il sindaco Emanuela De Nicolis, nell’accogliere il tecnico protagonista delle due promozioni in serie A del Pescara e della permanenza nella massima serie dei biancoazzurri, ha parlato “dell’importanza della cultura dello sport e di essere onorati della sua presenza di un uomo che si è fatto apprezzare come calciatore e allenatore. Grazie a lei si sono formati tanti giovani e tanti calciatori insegnando sempre e soprattutto il valore educativo del calcio”. In sala consiliare i ragazzi della scuola calcio Aquilotti, della categoria giovanissimi regionali, con il mister Roberto Rossi e il presidente Davide Daniele Panfilo, mentre per l’Us San Salvo Angelo Suero, in rappresentanza del settore tecnico e del presidente Angelo Torzi. Soddisfatta per la presenza di Galeone si è detto il presidente del Consiglio, Tiziana Magnacca, perché “questa occasione di incontro possa diventare un esempio positivo per i ragazzi di San Salvo che con sacrificio, impegno e lo studio possano scrivere un pezzo della storia di questa città e, perché no, anche per lo sport locale”. “Sono rimasto colpito dalla lezione magistrale di Galeone – ha invece sottolineato il vicesindaco Eugenio Spadano – che racchiude una lunga esperienza di vita fatta di correttezza e di valori che hanno determinato scelte bene precise. Per l’Abruzzo è stato un ambasciatore dello sport”. Incontro reso possibile con Galeone, grazie al “gancio” Meuccio Di Santo, che era accompagnato dai direttori sportivi Andrea Iaconi, che ha scoperto Marco Verratti, e Stefano Cordone.
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