Torneo di calcio internazionale "sportiva...mente 2024", trionfano i ragazzi della Fondazione Mileno
VASTO. Sabato 11 Maggio è calato il sipario su "Sportiva…mente 2024 - l'utopia possibile”, giunta alla XIII edizione. Un evento che si è svolto nella cornice della cittadina di Troia in provincia di Foggia che ha coinvolto comunità psico-terapeutiche, centri diurni, strutture residenziali, studenti, associazioni e cittadini con seminari, cortei, festeggiamenti e soprattutto l'atteso torneo di calcetto che ha visto impegnati, per tre giorni, squadre provenienti da tutta Italia.
La manifestazione è stata organizzata dal Centro di Salute Mentale di Troia (ASL Foggia) in collaborazione con associazioni ed enti locali. “Sportiva…mente” rappresenta quell’utopia possibile nella quale persone affette da disagio psichico, solitamente emarginate ed escluse dai naturali processi della vita quotidiana, possono avere in ambito sportivo, e non solo, gli stessi diritti, le stesse libertà e le stesse opportunità che lo status di cittadino assicura, senza alcuna forma di discriminazione e disparità. Il torneo è stato vinto dalla squadra del San Francesco di Vasto, formata dai ragazzi dei centri psico riabilitativi “Villa Santa Chiara” e “Il Gabbiano” (Fondazione Padre Alberto Mileno ETS) e dopo la finale si è svolta una festa con la premiazione di tutti i partecipanti.
Questo progetto ha l'obiettivo di far comprendere il cammino tortuoso e in salita nella lotta allo stigma e alla discriminazione delle persone affette da disagio psichico, sensibilizzando e informando sulle tematiche dell’esclusione sociale. Rappresenta, inoltre, l’occasione per i ragazzi di confrontarsi, di sentirsi liberi e protagonisti senza steccati né limitazioni. Per la prima volta si è aggiudicato il trofeo la squadra del San Francesco che ha battuto in finale il DSM di Modena.
Ai ragazzi tutti , ai medici, psicologi, terapisti, infermieri e agli educatori va un plauso per il costante impegno, in un modello di riabilitazione che apre la comunità all'esterno e promuove l'integrazione attraverso l’uso di pratiche riabilitative che mettono al centro le persone e i loro bisogni.