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Zuppa di pesce
Nel tradizionale coccio di terracotta si soffriggono, in olio evo a chilometro zero, aglio, peperone verde e pomodori pelati. Dal mare, i primi a finirci dentro sono crostacei, calamari e totani. Poi pian piano si aggiungono gli altri pesci in base alla grandezza e alla consistenza: scorfano, lucerna, gallinella, pescatrice, merluzzo, triglia, razza. Per ultimi i frutti di mare a guscio, vale a dire cozze e vongole, e a guarnire il tutto una spolverata di prezzemolo spezzettato a mano.

Degli Oleandri

Termoli

È il 2005 quando l’impresa gastronomica a conduzione familiare di Maria Michela e suo marito Michele prende vita, col nome “Degli Oleandri”, uno degli alberi simbolo della località che ospita il ristorante - la campagna di Difesa Grande a Termoli. I due coniugi hanno già esperienza di cucina alle spalle e un forte desiderio di creare qualcosa di proprio e di unico.

Nei primi anni Degli Oleandri è solo ristorante, ma la voglia di crescere e innovare porta i proprietari, nel 2020, a trasformarsi anche in pizzeria con forno a legna. A guidare questa nuova sfida c'è un pizzaiolo campano d'eccezione. La pizza proposta è più spessa di quelle che si trovano in zona, ha un impasto leggero e una varietà di condimenti che spazia dal classico al più ricercato, con ingredienti che seguono le stagioni.

Un’ospitalità più unica che rara è il cuore pulsante di Degli Oleandri. Da ogni gesto, che sia un cordiale saluto o l'offerta di un caffè, traspare il rispetto per ogni ospite, “che guardiamo con attenzione alle sue particolarità, e che qui è inteso come persona sacra”. I gestori e il personale si impegnano ogni giorno a trattare con estrema cura le esigenze di ogni tipo, facendo di questo luogo un rifugio sicuro in cui le intolleranze, su tutte quella al glutine, sono gestite con considerazione.

La carta del ristorante soddisfa la diversità di gusti e palati, offrendo carne, pesce e pizza. Per ogni tipologia, però, il numero di piatti in menu è contenuto, per alzare la qualità di ogni pietanza. L’approccio voluto da Maria Michela è quello di operare un ricambio periodico, secondo stagionalità, o facendo selezioni speciali, ad esempio con menu fissi a tema nei fine settimana. Tutto questo per lavorare su pochi prodotti ma fatti bene, senza rischiare di avere giacenze che andrebbero sprecate.

Punto di forza di Degli Oleandri è l'accoglienza, un concetto che qui si estende oltre il solo servizio culinario. Eventuali tempi morti vengono colmati con gesti generosi come aperitivi o entrée offerti dalla casa. Un tocco che conquista i clienti, soprattutto in occasioni più animate e con attese inevitabilmente più lunghe, come il sabato sera.

La gentilezza è un tratto distintivo che rende Degli Oleandri una destinazione familiare. Tanti clienti, raccontano i gestori, hanno scoperto dapprima il loro locale grazie ai servizi mensa proposti alle imprese che si trovano a lavorare in zona, per poi tornarvi con le proprie famiglie, apprezzandone la qualità e il servizio e i prezzi accessibili.

Contenere i prezzi senza gravare sul cliente, come nel caso del coperto o per le opzioni gluten-free – che costano molto di più del normale al ristoratore – evidenzia l'impegno di Maria Michela e Michele nel garantire un rapporto qualità-prezzo eccellente. Una visione imprenditoriale improntata alla squadra, poi, si riflette in un personale di sala e cucina fedele che lavora con competenza e grande autonomia.

Da non sottovalutare l'ampio parcheggio gratuito che fa di Degli Oleandri una scelta pratica e conveniente, un'oasi lontana dalla frenesia del centro cittadino dove, come be sa chi conosce Termoli, spesso si perde molto tempo a trovare un posto.

“Ci piace lavorare in particolar modo il pesce, unendo tradizione e innovazione in piatti come l'ombrina con pistacchio e arancio”, ci dicono i gestori, che sono anche i cuochi, quando andiamo a trovarli; uno dei piatti forti resta comunque la zuppa, un vero pilastro di termolesità.

Degli Oleandri è sì un luogo che si presta, per spaziosità e collocazione, a ospitare principalmente eventi e feste, ma è comunque aperto anche ad avventori che vogliano recarvisi alla spicciolata. Ci si può cenare tutte le sere; a pranzo l’apertura fissa è solo di sabato e domenica, mentre nei giorni infrasettimanali avviene solo su prenotazione.

Guardiamo ogni ospite nella sua particolarità e lo consideriamo come persona sacra

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