"Siamo tre disabili e viviamo in un appartamento dichiarato sovraffollato dalla Asl"
Vasto "Chiediamo solo un appartamento più ampio e consono alle nostre problematiche di salute"
VASTO. Vivono in tre in meno di 32 metriquadri ed hanno gravi disabilità. E' la situazione di difficoltà in cui si trovano la signora Fernanda, suo marito Luigi e suo figlio Cesare. La famiglia di Vasto chiede da mesi una sistemazione adeguata al Comune in quanto l’alloggio che occupano in via Giuseppe Spataro 38/B nel quartiere San Paolo è da considerarsi sovraffollato.
A confermarlo anche il risultato dell’attività ispettiva condotta lo scorso 6 agosto dal dirigente medico dell’Asl, Rita Ialacci, e dai tecnici della prevenzione Gianluca Bruno e Marzia Di Tullio, a seguito della richiesta di verifica delle condizioni igienico-sanitarie ed abitative della casa popolare Ater, abitata da una famiglia di tre persone, genitori e un figlio, affette da disabilità (Leggi).
Lei, una donna di 78 anni costretta muoversi mediante deambulatore tra gli spazi fin troppo angusti del piccolo appartamento; lui, un anziano con 4 bypass e un pacemaker; il figlio, un 53enne con problemi di epilessia e depressione.
L' abitazione oggetto di misurazione non raggiunge i 32 m², ed è composto da un ingresso, che funge anche da soggiorno, angolo cottura e sala da pranzo, dove è posizionato anche un divano letto utilizzato quotidianamente, una camera da letto matrimoniale, un bagno, ed un balcone che non tocca i 4 m².
Ai sensi del Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975, per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore ai 14 m² per i primi 4 abitanti, ed a 10 m² per ciascuno dei successivi.
Ne consegue che nell’alloggio di via Spataro risultano residenti 3 persone in sovrannumero rispetto a quanto disposto dalla normativa ministeriale. A ciò si aggiunge la presenza di macchie di muffa, tracce di infiltrazioni per capillarità e scrostamenti, problematiche che non garantiscono certamente uno stile di vita dignitoso.
La richiesta di verifica della sussistenza delle condizioni minime abitative è stata avanzata dai residenti ai fini dell’assegnazione di un diverso alloggio popolare. Ora la famiglia, che le ha provate di tutte, scrivendo anche al Prefetto e al Presidente della Repubblica, si augurano che il Comune di Vasto e l'Ater possano venire incontro alle loro esigenze per una vita dignitosa.